minimum fax
Avevamo i racconti dell’età del jazz, ora abbiamo anche quelli moncler uomo dell’età del post punk. “IL Tempo è un bastardo” (minimumfax, premio pulitzer 2011) di Jennifer Egan è un singolare romanzo, un viaggio sentimentale percorso da una, forse più d’una, generazione, partendo da quella che 30 anni fa si tatuava un bel po’ di cinismo sulla pelle e ora mentre l’inchiostro sbiadisce tra le prime rughe moncler outlet online shop della pelle cadentecon l’età outlet moncler carica di nostalgia quel passato che, paradossalmente, non voleva aveva avere un futuro. (No future !)
Pulitzer meritato, perché il romanzo fedele al suo tema, mettendolo “in atto” con la scrittura e l’intreccio ingaggia moncler bambino saldi con il lettore un gioco di incastri: il tema è proprio il tempo, quello che passa, quello che secondo la sua linea retta, nel https://www.moncleroutlet-i.org libro va da una S. Francisco della fine anni ’70 fino ad una New York dei prossimi anni. Affollato di personaggi, tra questi due sono i punti fermi in tante micro sitazioni moncler outlet che fanno di questo libro piumini moncler saldi anche un puzzle di racconti a sé: Bennie e Sasha,uno produttore musicale, l’altrala sua assistente. Sono loro in un tempo liquido ad intrecciare le storie anche degli altri e tutto moncler saldi moncler outlet serravalle galleggia, si scioglie, dentro un unica “cloud” vitale, biopolitica: corpo, sesso, sogno,musica, ambientiindie rock industria, showbiz,droga, feste, utopie,sballi, nottate, viaggi, derive, approdi e di nuovo le derive della vita.
La storia parte da un fuoco e ne accendono molti altri, senza un percorso lineare ma aprendo continuamente visioni sull’insieme: Ecco Sasha trentacinquenne alle prese con la cleptomania, poi dieci anni prima assistente di Bennie discografico prigioniero moncler saldi outlet del moncler bambino outlet mito della sua giovinezza e dei ’70 quando era tutto più puro (la musica come le droghe che girano alla grande in un romanzo che più che pop è proprio molto più psichedelico). Sasha lo conosce da sempre, dai tempi giovanili, quando era la ragazza di Drew, che si bomba di canne ma diventeràuno importanteE poi ancora alla deriva dentro il ventre di Napoli, per poi riproiettarla in famiglia anni dopo, dopo anche i nostri, ma non troppo, con i figli che ne riassumono la moncler outlet trebaseleghe vita in Power Point ed è questa sezione la più sperimentale del romanzo, un romanzo nel romanzo, romanzo futuro perché scritto direttamente in schemi che riprendono il linguaggio del programma di presentazione usato comunemente.
Per il resto, c’è in “Il tempo è un bastardo” una girandola di altri comprimari: Bosco, un musicista adesso vecchio e malato che vuole trasformare la propria morte in un reality show; Dolly, unaPR che finisce per occuparsi di ripulire il passato dei dittatori e soprattutto il chitarrista Scotty che fonde in vari punti la sua parabola pazza di divo,barbone genio con una vita che sprigiona oggi un potenziale di nostalgia inaspettato. Tutto ruota intorno alle degenerazioni dell’industria musicale e del giornalismo, allo star system che freme per rimanere aggrappato alla notorietà ma anche dentro una generazione che viveva nell’oblio e nella sua bio perferzione sensuale, e nella voglia di annullare e non credere al futuro: generazione che ora ritorna sui suoi passi, carica di memoria da ricomporre ma non tutto è chiaro, troppe volte il cervello si è dato in pappa alla vita e invece i giovanissimi del nostro prossimo futuro che già mettendo tutto su Facebook sono degli storici, serissimi: come i figli di Sasha che vannoricomponendo la vita di mamma e papà in grafici al Pc cercano già mentre vivono di fissare una memoria, magari digitale, di immagini ed attimi, per conservare un’intensità che un giorno sarà salvezza e per non finire come i genitori che non si ricordano quel che hanno fatto specie “certe notti”.
Il romanzo sembra funzionare come la memoria, o meglio: come la memoria random e selettivadi chi vive tra mille impulsi e ripensa la sua vita per episodi e per macchie di intensità emotiva.
Tutto è nel singolo dettaglio che memoria la Egan, di ambienti e sentimenti ti porta dentro il mood adolescenziale più teso e nel capitolo dopo gocciola malinconia di chi ha vissuto molto con un repertorio incantevole di vivissime e azzeccate situazioni ma al tempo stesso la chiave è nella struttura ad episodi. Come una serie televisiva (decisamente è il frutto di una sorta di convergenza ideale, ma non è contaminazione, qui il letterario anche quando sperimenta è propriamente letterario) la storia c’è, sempre, è lì, il lettore mentalmente la tiene sospesa ed emotivamente nella testa, mentre le singole scene vanno avanti e indietro nel tempo la Egan, piumini moncler outlet non a caso cita Proust all’inizio, ma poi scrivendo un po’ come in “Lost”
Non è un romanzo di memorie ma “sulla” memoria generazionale, con piumini moncler scontatissimi una battuta si potrebbe dire: degenerazione di una generazione. Romanzo su come esplode all’improvviso la vita in un terremoto di nostalgia dopo non aver mai contemplato la morte, “Il tempo è un bastardo” ricostruisce la vita di Sasha e Bennie, incapaci di mettere ordine come tutti quelli che hanno vissuto come loro lo faranno invece appunto i figli con PowerPoint Bennie e Sashaforse incapacidi capire fino in fondo il perché di molte svolte, dei cambiamenti, del fatto che tutto finisca, deimolti eccessi e le molte depressioni: “non so piumini moncler cosa mi è successo” dice un personaggio verso la fine, con una frase che vale per tutta una vita, ma anche per un risveglio dopo una notte da sballo e tante ce ne sono nel romanzo come nella Storia di una generazione che ha vissuto di notte. “Sei cresciuto” gli risponde l’altro, spegnendo ogni giostra del cuore che danzava ancora con le sue intermittenze.
Fuochi fatui di una spensieratezza che si vorrebbe eterna, “il tempo è moncler outlet serravalle un bastardo” è il romanzo che chiude il ‘900 dell’invenzione della gioventù, accompagna le generazioni alla Mike Jaggers alla loro decrepita iper giovanile senilità, sogno infranto e ucciso dalla necessità di viverlo come dentro una macchina del mito. Non moncler donna è un caso che sia la musica il mondo raccontato, perché la Storia e le sue identità hanno giocato con lo specchio deformante della sua Colonna Sonora.
“For ever young” cantava quello, e invece no. Romanzo del risveglio a tratti brusco, moncler outlet online uomo ma più spesso smoothy, dei suoi protagonisti, che si scioglie una singolare nostalgia del passato, ma non solo: una generazione che viveva il presente del suo passato ma è ora arrivata al capolinea e la parola “”mai” si trasforma in “mai più”.
“Noi siamo quelli che sopravvivono” dice Sasha ad un certo punto. Noi siamo gli eredi di noi stessi, quei noi stessi che non siamo più, forse quei noi stessi che non siamo, alla fine, riusciti ad essere, non come sognavamo, non come pensavamo d’essere a suo tempo.
Chiunque abba passato notti ubriache, non ricordando poi se con quella o quello c’ha fatto sesso, be’ quel chiunque capirà molto più di tutte queste parole.
Il romanzo postmoderno tra De Lillo e DWF trova qui un compimento, repertorio o meglio inventario del suo tempo, come la Sasha moncler saldi uomo cleptomane, Jennifer Egan raccoglie tutti suoi referti e li trasforma in ricordi, prende tutta l’estetica del frammento del ‘900 e la ritrasforma piumini moncler uomo in un diorama di memorie, Chiedevamo un romanzo che ci desse la stessa emozione e infondesse senso alla vita come “Le correzioni” di Frenzen, solo un po’ più somigliante alla sconclusionata,spettinata deriva rock che siamo stati un po’ tutti in questi 30 anni, più generazioni di giovani ma che si affastellano paralleli, sudati e coetanei di fatto ai concerti. Ora siamo all’approdo e finalmente lo troviamo: è Il tempo è un bastardo di Jennifer Egan. Quindi possiamo proseguire.